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Bombe vulcaniche
Queste bombe vulcaniche nascono dai miei trascorsi alle falde del Vesuvio prima, negli anni in cui fui docente all’Istituto d’Arte di Torre Annunziata (Napoli), e successivamente, alla fine degli anni Novanta e all’inizio degli anni Duemila, presso l’Accademia di Belle Arti di Catania dove lavoravo insieme ai miei allievi in un giardino alle falde dell’Etna. I sassi di materia lavica incandescente, da me raccolti durante le passeggiate sui vulcani ed altri trovati sulle spiagge siciliane, emanavano sinergie che hanno acceso la mia immaginazione e creatività, da cui sono successivamente nate sculture-
Scrive Vito Pinto che di queste memorie “genetiche” si nutre Dino Vincenzo Patroni, come nutre il suo ideare d’arte con la forza della natura quando chiede al torniante di realizzare i “sassi di fuoco” … da lui poi rivestiti di ossidi ramini e di rosso selenio a corona di una forza interna posseduta a riflesso di quella della calda madre Terra.
Vincenzo Dino Patroni